Dopo la pausa forzata causa Covid-19, Scenari Visibili e il TIP Teatro programmano la ripartenza della diciassettesima edizione di RICRII, la storica rassegna di teatro contemporaneo a Lamezia Terme. Nel piccolo teatro di Via Aspromonte, intanto, la Biblioteca Galleggiante dello Spettacolo ha già riaperto le porte, dopo un’attenta azione di sanificazione e igienizzazione e contingentando gli ingressi. Venerdì 31 luglio alle ore 21:00 – in trasferta nell’adiacente e affascinante anfiteatro “Lello Cardamone” del Lissania Garden – è la volta di Terra di Rosa – Vite di Rosa Balistreri, di e con Tiziana Francesca Vaccaro prod. AIDA Milano.
Lo spettacolo ha vinto il premio del pubblico Ermo Colle 2018, la Rassegna Stazioni d’emergenza 2017 IX edizione, a Napoli, il concorso TeatrOfficina 2016 per compagnie e artisti emergenti; e ancora: menzione speciale al festival TAGAD’OFF 2016 – Festival della nuova drammaturgia lombarda, finalista al premio Teatro voce della società giovanile 2016, semifinalista al premio Cassino OFF 2016 – Festival del Teatro civile.
“C’era una volta una donna, che la sua terra, bella e piena di contraddizioni, se la portava dentro e la raccontava con la sua voce profonda. La terra che racconto è la terra di una bambina che diventa donna e che da quella terra sente il bisogno di staccarsi, ma allo stesso tempo non ne può fare a meno. Terra di emigrazione, difficile viverci e sopravviverci. Il sud. Un’unica terra dalla quale non si parte mai del tutto. Lo spettacolo racconta la storia di Rosa Balistreri, cantante folk siciliana che negli anni ‘70 è stata tra i grandi protagonisti della riscoperta della canzone popolare. Rosa, una bambina che diventerà una donna forte e coraggiosa, che non si adeguerà mai al ruolo di figlia e moglie fissato per lei dalla famiglia e dalla società. Rosa che imparerà a leggere e scrivere a 22 anni per non essere più schiava. Rosa che canterà di liberazione e rivoluzione, facendo risuonare il suo canto per tutta la Sicilia, come un urlo. Rosa che con la sua voce girerà il mondo, tenendo i piedi sempre ben piantati nella sua terra d’origine, per non perdere mai il contatto con la vita, difficile, aspra, appassionata. Vita non come vermi sotto terra, ma alla luce del sole”.