Il nuovo, bellissimo film di Matteo Garrone è in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Un racconto di crescita di due minorenni senegalesi che partono per l’Europa per inseguire il loro sogno di fare musica e migliorare la propria vita. L’ennesimo film sui migranti, starete pensando… Solo in parte, perché stavolta tutta la vicenda si svolge “in soggettiva”, dal punto di vista di Seydou e Moussa, questi i nomi dei protagonisti. Garrone continua ad essere una conferma del cinema italiano ma allo stesso tempo ogni volta una sorpresa. Stavolta, al di là della splendida regia, di una fotografia luminosa, di un montaggio che non concede alcuna possibilità alla noia, ci sono due ragazzi straordinari, uno in particolare, il magnetico Seydou Sarr, la cui espressività e naturalezza reggono l’intero film, consentendo di immedesimarsi senza sforzo in Seydou, nei suoi sogni, nelle sue paure, nella sua odissea. Mentre Moustapha Fall gli fa da spalla in maniera altrettanto naturale. La sceneggiatura scritta dallo stesso Garrone insieme con Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini e Andrea Tagliaferri costruisce un film importante e necessario, mai melenso, nonostante il tema trattato, ma molto commovente senza essere strappalacrime. Per chi scrive il miglior film di Garrone. Al cinema dal 7 settembre.
Francesco Arcudi