IL TRENO DEI BAMBINI – Alla 19ma Festa del cinema di Roma il nuovo film di Cristina Comencini, tratto dal libro omonimo di Viola Ardone. E’ la storia di Amerigo Speranza, un bambino napoletano di otto anni nella misera Napoli del 1946, dopo la guerra. La mamma Antonietta (una Serena Rossi perfettamente in parte), accetta di inserire il bambino nel progetto “il treno della felicità”, del partito Comunista. Questo treno porterà tanti bambini a Modena presso famiglie volontarie disposte ad accudirli per un certo periodo di tempo. Amerigo verrà accolto da Derna (Barbara Ronchi) e troverà una nuova famiglia e un radicale cambiamento di vita, inclusa la passione per il violino, che diventerà il suo lavoro da adulto ( un pallido Stefano Accorsi). Una bella vicenda reale ma poco conosciuta che la Comencini porta in scena con grande cura e passione, con una regia sicura, e una maniacale attenzione ai particolari – scenografie, costumi, accenti – e con una solida direzione degli attori. E dove la Ronchi é sempre impeccabile nel ruolo di comunista modenese, single ante-litteram, forte e fragile al tempo stesso, inizialmente incapace di prendersi cura di un bambino, la ormai matura (attorialmente) Serena Rossi tratteggia con sicurezza la figura di questa mamma dura, incapace di manifestare affetto al figlio perché lei non ne ha mai ricevuto, ma alla fine in grado di fare per lui un sacrificio davvero enorme. Ma la rivelazione è certamente il giovanissimo Christian Cervone, che nonostante la giovane età tratteggia il ruolo di Amerigo con il giusto mix di sfrontatezza da mariuolo, tenerezza e maturità, con la bravura di un attore navigato. Un racconto di formazione che coinvolge e commuove, e che sarà visibile su Netflix dal 5 dicembre.
Francesco Arcudi