Una serata in cui il protagonista è stato l’amore per il cinema, legato all’amore per il territorio, per il sud, per la cultura. Una serata emozionante per Ninni Panzera, autore del bel volume “Il cinema sopra Taormina”, che, dopo Messina, Roma, Taormina e Strasburgo, è stato presentato proprio nella sua Reggio. Panzera, infatti, è nato a Palizzi, si è poi trasferito a Messina, dove ha frequentato l’Università, e quindi a Taormina, dove da molti anni ricopre il ruolo di segretario generale del Festival Taormina Arte.
Una grande esperienza, dunque, nel mondo del cinema e della cultura, quella cultura che fa da trait d’union tra i luoghi del cuore di Panzera, quella cultura che unisce Reggio, Messina e Taormina, come è stato sottolineato più volte nel corso della presentazione del libro, ospitata presso il Circolo del Tennis “Polimeni”.
Una serata, come si diceva, ricca di emozioni: per l’autore, innanzitutto, che nella sua terra ha presentato (insieme al presidente del Circolo, Igino Postorino, al moderatore della serata, il giornalista Tonio Licordari, al direttore editoriale di Gazzetta del Sud, Lino Morgante, al giornalista e consigliere culturale della Fondazione Bonino-Pulejo, Piero Orteca, e all’assessore provinciale alla cultura, Eduardo Lamberti Castronuovo) il suo libro, che è più di una “semplice” pubblicazione: è una ricerca approfondita sui film che, nel corso del tempo, sono stati girati a Taormina; è un viaggio nella cinematografia, ma anche nel costume, nella storia; è un percorso in un mondo fatto di magia, di sogno, un viaggio dell’anima.
Un’opera importante, anche perché racchiude, come ha raccontato lo stesso Panzera, delle piccole-grandi scoperte: come il film “L’altro piatto della bilancia” di Mario Colucci, con Philippe Leroy e Catherine Spaak, che non era mai stato presentato al pubblico ed è stato proiettato per la prima volta al Taormina Film Fest dello scorso anno, o pellicole tedesche e austriache mai viste in Italia; e poi gli scorci memorabili di questo splendido luogo, che ritornano anche nei manifesti, nelle locandine che fanno parte della mostra collegata alla pubblicazione, attualmente visitabile (fino al 30 settembre) presso la Biblioteca comunale di Taormina.
Ma il libro è anche ricco di testi e testimonianze di importanti addetti ai lavori: uno su tutti, l’autore della prefazione, quel Giuseppe Tornatore che è forse il più importante “testimonial” del legame tra Sicilia e cinema, da lui raccontato anche nel documentario “Lo schermo a tre punte”.
E Panzera ha voluto anche fornire un piccolo saggio di ciò che negli anni è stato il legame tra Taormina ed il cinema proponendo, al termine dell’incontro, un breve filmato che raccoglie – con un raffinato montaggio – alcuni frammenti tratti dai più importanti film girati nella località siciliana (da “Intrigo a Taormina”, a “La dea dell’amore” di Woody Allen, a “L’avventura” di Michelangelo Antonioni, a “Il piccolo diavolo” di Roberto Benigni, “Le grand bleu” di Luc Besson, passando per “Tipi da spiaggia” e “Grande, grosso e…Verdone”).
Insomma, un viaggio che attesta il legame tra cinema e territori, come quelli del sud, ricchi di cultura. Un legame che – come Ninni Panzera ha voluto sottolineare citando il mio volume “Sud, si gira”, citazione di cui lo ringrazio ancora – può anche creare sviluppo dal punto di vista economico e sul quale, dunque, il sud può puntare.