Un amore per il cinema che nasce da bambino, che cresce e si “impossessa” della persona, che diventa la sua anima.
Quell’anima che oggi fa il cinema, ma che non dimentica le suggestioni da spettatore. E che fa descrivere quei film anche da spettatore e da cinefilo, che però è pure filmaker. E allora il film diventa “pretesto” per la memoria, per ricordare un episodio o un’emozione provata. Il film diventa ricordo. E desiderio.
“Un film chiamato desiderio” è proprio il titolo, mutuato dalla famosa pellicola con Marlon Brando, del nuovo libro di Gianni Amelio.
Il regista continua quel viaggio nella settima arte iniziato con “Il vizio del cinema”, pubblicato nel 2004. Un viaggio personale ma in cui è possibile riconoscersi. Scoprendo Amelio, ma anche se stessi, attraverso la magia del cinema, che per molti è la stessa che affascinò quel bambino di nome Gianni, nel Politeama Italia di Catanzaro.