Metti una sera al cinema: a vedere un film in cui si racconta “l’anima delle donne”; a parlare di donne e comunicazione; soprattutto, a discutere, confrontarsi, cercare di stimolare la crescita di ognuno di noi, parlando di cultura.
L’iniziativa è del Circolo del Cinema “Zavattini” che, per il secondo anno, organizza un ciclo di incontri, prendendo spunto da alcuni film proposti nell’ambito della rassegna annuale promossa dall’associazione.
Un momento di incontro e di riflessione, di scambio culturale di cui si sente assolutamente la necessità.
E queste poche note non vogliono andare nella direzione dell’autoreferenzialità (visto che tra gli interventi programmati c’era anche quello della sottoscritta…), bensì intendono sottolineare il fatto che appuntamenti come quello realizzato dallo “Zavattini” possono costituire tasselli importanti nella costruzione di una comunicazione culturale.
A rendere tutto ancora più interessante, la partecipazione di Norma Rangeri, giornalista del Manifesto, che, con le sue notazioni sul mondo della comunicazione, sulla televisione, su come la televisione racconti la donna, sui modelli che crea, ha arricchito un dibattito che ha fornito numerosi spunti. Una dibattito che ha portato anche all’attenzione un aspetto: forse oggi il cinema riesce a riflettere meglio il mondo della donna, a raccontarlo meglio, nella sua essenza, rispetto alla televisione.
A supporto di ciò, anche la proiezione dell’intenso e poetico film “Il canto di Paloma”.
Gli incontri proseguiranno, sempre al cinema Aurora di Reggio, mercoledì 9, con la proiezione di “Frozen river” ed il dibattito su “Donne e lavoro”, con la partecipazione della responsabile UDI “Le Orme” di Reggio e della direttrice della rivista “E”, Valentina De Grazia.
Ultimo appuntamento lunedì 14 con “Le vite possibili” di Corso Salani, alla presenza del regista.