Da oggi, su culturalife, l’autorevole contributo critico di Francesco Arcudi, direttamente dalla Festa del cinema di Roma
“Bad times at El Royal”
Cinema allo stato puro. Così potremmo titolare questa recensione del film che ha aperto la Festa del Cinema di Roma. Sette strani personaggi si ritrovano in un altrettanto strano hotel, la cui principale caratteristica è essere costruito esattamente sulla linea di confine tra la California e il Nevada. Un hotel in cui dieci anni prima è stato ucciso un uomo che aveva lì nascosto una borsa. Un giovane consierge ad attendere tutti costoro e le storie di ognuno che si intrecciano. Ma chi sono queste persone e cosa ci fanno là?
Un film sul tema del doppio e del segreto. Doppio perché ognuno dei personaggi ha una doppia faccia e lo stesso hotel – costruito su due stati diversi – ha i suoi segreti. Un noir potente grazie alla struttura a incastro perfetto, a una sceneggiatura assolutamente impeccabile e alla regia di Drew Goddard che avvince sin dalla prima bellissima scena con la camera fissa e con tante altre, tra carrelli e controcarrelli, che dimostrano il talento già dimostrato da Goddard (con due N, come dice lui stesso) nelle serie Tv che ha diretto, come “Buffy-l’ammazzavampiri”. Il cast fa il resto, dal veterano straordinario Jeff Bridges (una spanna sopra agli altri) all’ottimo John Hamm, da una splendida Dakota Johnson a un sorprendente Chris Hemsworth. Ma sono i restanti tre le rivelazioni di quest’opera: Cynthia Erivo dà vita al personaggio a tutto tondo della cantante Darlene, Lewis Pullman è il giovane consierge dalle mille sfumature, mentre la giovane Cailee Spaney si rivela un’attrice strepitosa ed espressiva nonostante la giovane età, e di lei sentiremo parlare ancora di certo. Un po’ noir, un po’ Tarantino, un po’ fumetto, nonostante alcune lungaggini (il film dura 2h e 20 min), “7 sconosciuti a El Royal” e’ una pellicola che non lascia indifferenti.
Francesco Arcudi