Si avvicinano gli Oscar e si parte con il “toto nominations”. Questo “Green book” che abbiamo visto in anteprima alla Festa del cinema di Roma è il classico film che piace all’Academy, per svariati motivi: è il primo di uno dei fratelli Farrelly (“Tutti pazzi per Mary”) da solo e alla sua prima prova “seria”; ha due ottime prove d’attori da parte di Viggo Mortensen e Mahershala Ali; è ispirato ad una storia vera, quella di un’edificante amicizia tra due uomini molto diversi tra loro. Nella New York degli anni 60, Tony Lip è un italoamericano che mantiene la famiglia facendo svariati lavori. Gli viene offerto di fare da autista ad un pianista nero, il “dottor” Don Shirley. Tanto il primo è rozzo e pragmatico, abituato a risolvere i problemi con le mani, tanto il musicista è elegante e raffinato, e usa l’educazione e la razionalità per far valere i propri diritti. Durante le due settimane di tournée del pianista negli Stati del sud i due avranno modo di conoscersi e diventare amici, superando i pregiudizi e preconcetti l’uno nei confronti dell’altro. Forse la migliore interpretazione finora di Viggo Mortensen, in un ruolo completamente diverso da quelli in cui siamo abituati a vederlo. L’attore riesce a colorare il personaggio di Tony Lip (benissimo scritto) delle mille sfumature di un uomo abbastanza ignorante, e sfoggia non solo la gestualità tipica degli italiani ma anche una lingua quasi perfetta (consigliamo la visione in versione originale). Non gli è da meno Mahershala Ali – premio Oscar l’anno scorso per “Moonlight” – che tratteggia la figura del pianista conferendogli l’eleganza del musicista di successo ma anche le insicurezze di un nero dell’America degli anni 60. Pur con qualche cliché (il nero di successo ma che non ha affetto, il bianco italoamericano con la grande famiglia dove si mangia sempre), il film di Peter Farrelly scorre via nei suoi 130 minuti senza mai perdere il ritmo, invitando tutti a superare le apparenze e ad abbattere i pregiudizi nei confronti di chi è diverso da noi. Una commedia deliziosa nella quale si ride e ci si commuove, come nella vita.
Francesco Arcudi