Torna l’appuntamento con la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. Dal 24 al 30 giugno, di scena la quarantanovesima edizione, che festeggerà la vitalità del nuovo cinema cileno e dedicherà l’evento speciale alla “meglio gioventù” sperimentale italiana.
Il concorso, il cui premio è dedicato alla memoria di Lino Miccichè, fondatore e storico direttore del festival, presenta sette film provenienti dai quattro angoli del mondo, molti dei quali più volte frequentati in passate occasioni: il Cile con La chupilca del diablo di Ignacio Rodriguez, il Messico con l’horror ‘naturalistico’ Halley di Sebastian Hoffman, la Romania con Matei child miner di Alexandra Gulea, la Slovacchia con My dog killer di Mira Fornay, il Canada con Kayan di Maryam Najafi. L’Italia è rappresentata da ben due opere, L’estate sta finendo (un tranquillo week end di paura firmato da Stefano Tummolini) e una storia che ha a che fare con uno dei più amati critici cinematografici italiani, Morando Morandini: Non lo so ancora, esordio di Fabiana Sargentini.
Poi, come si diceva, dopo aver esplorato negli scorsi anni altre cinematografie dell’America Latina, il focus di quest’anno si concentrerà sul cinema cileno contemporaneo, che sta vivendo un’altra giovinezza, e sui registi più rappresentativi del Paese. Particolare attenzione sarà riservata a Sebastián Lelio, con una personale dei suoi lavori. Venerdi 28 giugno (in mattinata, a Palazzo Gradari) è programmata una tavola rotonda con i registi cileni presenti a Pesaro.
Il 27° evento speciale sul cinema italiano è “Fuori norma”: sarà dedicato alla “via” sperimentale del cinema del Belpaese nel nuovo millennio, con una selezione di quaranta opere che spaziano dall’animazione al documentario, dal corto al lungometraggio, per una vasta ricognizione nelle pieghe più avanguardistiche – e tristemente ignorate – della nostra produzione cinematografica, tra talenti già riconosciuti e altri che aspettano di emergere. Sabato 29 giugno (in mattinata, a Palazzo Gradari), con i registi dell’evento speciale presenti a Pesaro, è programmata una tavola rotonda, moderata da Bruno Torri e Adriano Aprà.
Cinema in piazza accoglierà anche quest’anno nello scenario di piazza del popolo una selezione di opere provenienti da tutte le sezioni del festival, a cominciare dal film di apertura, A long and happy life di Boris Khlebnikov, già applaudito al festival di Berlino, per concludersi con l’anteprima italiana dell’ultimo film di Sebastián Lelio, Gloria.
Si conferma e si rinnova anche lo spazio anticonvenzionale, notturno e cinefilo del dopofestival, il round midnight: un’incursione nelle nuove frontiere dell’audiovisivo dedicato, tra gli altri, a Mauro Santini, Francesco Lettieri e al Lems.
E ancora, l’omaggio a Gianni Toti: la proiezione in anteprima di Scenari dal Toti-verso, rende omaggio ad un grande amico del festival scomparso nel 2007 e precursore della videoarte nostrana, nonchè inventore della poetronica (poesia elettronica).
Pesaro continua, inoltre, la sua ricognizione del cinema russo al femminile, puntando la sua lente d’ingrandimento sull’animazione.
E ancora: condotto da un’importante personalità del settore, il marchigiano Daniele Gaglianone (Pietro, Ruggine), il workshop sarà l’occasione per sperimentare l’intero processo produttivo di un cortometraggio.
Il festival prevede poi altri appuntamenti: giunge alla settima edizione il Premio Amnesty international, che premierà il cinema più attento alla difesa e alla promozione dei diritti umani; in collaborazione con “Cliciak”, il concorso per fotografi di scena del Centro cinema città di Cesena, e l’associazione culturale Il teatro degli artisti, si terrà negli stessi giorni del festival, presso la galleria di Franca Mancini, la mostra fotografica “Tra ricerca e regionalismo. Cinema indipendente italiano (2000– 2012)”, ideale proseguimento dell’evento speciale sul nostro cinema sperimentale; il Premio Cinemarche giovani, il Perf 2013, la giuria giovane, il marketing guerilla, Pesaro a Roma, Pesaro online.
Senza dimenticare l’Avanfestival (23 giugno): per entrare subito nel clima del festival, ad anticiparne l’apertura sarà la proiezione del cileno No – i giorni dell’arcobaleno, ultimo capolavoro di Pablo Larraín.