La raffinata bellezza di Anita Caprioli, l’ironia di Silvio Orlando, la sincera passione per il proprio lavoro del grande Pupi Avati, la verve e la simpatia di Gianmarco Tognazzi, il fascino di Kim Rossi Stuart (nella foto). Senza dimenticare il viaggio nella vita e nella carriera di Gassman, fornito da Giancarlo Scarchilli (autore di “Vittorio racconta Gassman”) e l’entusiasmo di Fabio Mollo, giovane regista reggino che tra qualche mese inizierà, proprio a Reggio, le riprese de “Il sud è niente”, presentato, unico progetto italiano, all’Atelier di Cannes.
Questo il “menu” della seconda e ultima giornata del Reggio Calabria Film Fest, quella più ricca di stars, di una manifestazione che, come sottolineato dal presidente della Calabria Film Commission, Gianluca Curti, ha ospitato, tra film e personaggi, 12 candidati ai prossimi Nastri d’argento.

Anita Caprioli, ad esempio, gareggerà insieme alla reggina Pasqualina Scuncia, nella categoria attrici non protagoniste, per un film girato a Reggio, “Corpo Celeste”, di Alice Rohrwacher. Nella pellicola ricopre il ruolo della madre di una ragazzina, che torna nella sua città natale dopo anni trascorsi all’estero. Una figura, un personaggio, che la Caprioli ha molto amato, soprattutto per la sua capacità di guardare ma di non giudicare. L’attrice ha poi posto l’accento sul rapporto tra cinema e sud (di cui parliamo da tempo su questo blog…): “il sud è diventato quasi protagonista, negli ultimi anni: penso alla Sicilia, alla Puglia…”. Puglia in cui, ricordiamo, ha girato un bellissimo episodio della seconda serie di “Crimini”, ovvero “La doppia vita di Natalia Blum”, ambientato a Bari: e con la stessa regista, Anna Negri – ci anticipa – girerà un nuovo film, dalla fine di giugno.
Tornando al rapporto tra cinema e sud, aggiunge: “c’è molto da raccontare di questa terra, nel bene e nel male. Perché anche se c’è una sofferenza, il fatto di poterla raccontare diventa un valore importante. Il sud ha una potenzialità meravigliosa, anche a livello visivo. Penso a dei luoghi che poi fanno la storia, diventano fondamentali. Il sud è diventato protagonista negli ultimi anni e secondo me lo sarà ancora di più”.

Se la Caprioli tornerà a girare con Anna Negri, altri due protagonisti del film festival hanno già lavorato insieme: Silvio Orlando e Pupi Avati si incontrano nuovamente dopo lo splendido “Il papà di Giovanna”. Il primo, sempre molto ironico e divertente, parla del suo lavoro (è reduce, tra l’altro, dall’impegno teatrale che ha visto l’esordio di Paolo Virzì) e poi accenna anche alla sua città, al legame con Napoli, ma ricorda anche il legame con Reggio, visto che qui girò, con Mimmo Calopresti, “Preferisco il rumore del mare”, che gli valse il suo primo Nastro d’argento.

E proprio a proposito di Nastri, Avati sente il Nastro speciale che gli verrà consegnato come “un risarcimento per un film”, “Una sconfinata giovinezza”, che non ha avuto il riscontro che meritava, anche “dai media, che non hanno saputo utilizzarlo come spunto per parlare di una patologia così grave”, ovvero l’Alzheimer. Un film splendido, aggiungiamo.
Avati ha poi parlato della sua nuova pellicola, che uscirà il 4 novembre, dal titolo “Il cuore grande delle ragazze”. Un film che prende spunto dalla storia dei suoi nonni, ma narra soprattutto del grande cuore delle donne: “perché, nella mia esperienza, mi sono accorto che le donne hanno un cuore più grande degli uomini, che contiene ed è capace di comprensione e sopportazione e vede di più di quanto riesca a farlo un uomo. Una dichiarazione d’amore nei confronti del cuore delle donne”. Tra i protagonisti, anche Cesare Cremonini: “l’ho visto durante un’intervista con la Cabello e l’ho trovato simpaticissimo, parlava con il mio accento, con la mia inflessione, come me. Mi sono riconosciuto in quello che ero a 20 anni”.

Infine, due giovani certezze del cinema italiano: un sempre più eclettico Gianmarco Tognazzi, reduce dal successo televisivo di “Squadra antimafia” e protagonista del film “Vorrei vederti ballare”. E Kim Rossi Stuart, che ha parlato delle sue più recenti interpretazioni, non anticipando però nuovi progetti, neanche per quanto riguarda un suo futuro ritorno dietro la macchina da presa, dopo il bell’esordio con “Anche libero va bene”: “l’intenzione di tornare dietro la macchina da presa c’è, ma non so dire al momento quando ciò avverrà”.