Comunicazione e cultura: un tema che abbiamo lanciato su questo blog per aprire un confronto. Per capire come oggi la cultura viene raccontata.
Una domanda che abbiamo rivolto anche a Catherine Spaak: un’attrice, ma anche un’artista poliedrica, che negli anni scorsi si è dedicata con successo a programmi in cui il talk show e l’approfondimento di temi culturali si univano molto bene (oltre ad essere anche giornalista e scrittrice).
Alla Spaak, che ha aperto la prima giornata del Calabria Film Festival, che si sta svolgendo a Reggio Calabria, abbiamo chiesto come oggi venga “raccontata la cultura”, a partire, naturalmente, dalla televisione.
“Ci sono delle trasmissioni valide, però ci sono anche dei programmi che io personalmente non guardo. La cultura è importantissima, ti apre curiosità, voglia di conoscere di più. Oggi leggevo un articolo che condivido totalmente, sul rumore, sul silenzio. Oggigiorno siamo disastrati dal rumore, da una serie di bombardamenti quotidiani, che ci fanno malissimo, il cervello si atrofizza. Siamo bombardati da un sacco di rumori inutili, rumori e parole inutili. Ognuno dovrebbe scegliere quello che ha voglia di fare, come lo vuole fare, un film, un libro, il teatro. Il teatro, in questo senso è il mio pane quotidiano ormai”.
Un amore per il teatro ribadito anche durante l’incontro con il pubblico, nel corso del quale ha parlato, tra l’altro, dell’importanza, per gli attori, di una formazione, soprattutto tecnica, del saper gestire anche la propria corporeità, per esprimere emozioni e stati d’animo di un personaggio.
Quindi, si è soffermata sul film “L’armata Brancaleone”, proiettato nell’ambito del festival, e sul rapporto tra cinematografia e paesaggio, tema portante della stessa rassegna.