Il figlio d’arte Pietro Castellitto torna alla Mostra del Cinema di Venezia, dopo il successo di due anni fa con l’opera prima “I predatori”. Stavolta però alza l’asticella creando una storia (di cui è anche sceneggiatore), ben diversa dalla precedente, che parla di sentimenti forti, amore, rabbia, dolore, declinati con un linguaggio cinematografico assolutamente nuovo ed originale. Enea (lo stesso Castellitto) è il primogenito di una classica famiglia borghese romana, padre psicologo (sempre ottimo Sergio Castellitto), mamma conduttrice tv (una straordinaria Chiara Noschese), fratello adolescente (Cesare Castellitto). Una sorta di “gangster movie” senza i gangster secondo il regista, su dei giovani che sono disposti a tutto pur di sentirsi vivi, a qualunque costo. Enea dietro l’apparenza rispettabile spaccia cocaina, insieme al fragile amico Valentino, frequenta ambienti loschi del sottobosco romano, ma è anche capace di grande amore, per i suoi, per il fratello, per la bella Eva (Benedetta Porcaroli). Il regista, dicevamo, con uno sguardo inedito sonda il terreno familiare, il confronto generazionale tra i genitori perbene ma “morti” dentro e i giovani meno perbene ma assolutamente vivi, in tal senso sicuramente più coerenti, nelle parole dello stesso regista. Purtroppo la sceneggiatura è un po’ sghemba, anche se c’è un’ ottima regia e fotografia, e tanti spunti interessanti. Come quello dei baci, spesso citati nel film, ma che il regista non mostra mai (tranne nella scena finale) creando un attimo di “buio” nel quale si sente però lo schiocco. E il titolo del libro scritto da uno dei personaggi “Torneranno i baci” appunto, rivela in fondo che l’amore è ciò di cui hanno bisogno questi giovani incattiviti, a volte squallidi, di questa nuova generazione. Come dice uno dei “cattivi” in un bello scambio di battute con Enea: “Per diventare un ragazzo ci vogliono i peli sul pisello, per diventare un uomo ci vuole il coraggio” “E per diventare vecchi?” “Per diventare vecchi ci vuole amore”…. Il film esce il 25 gennaio 2024.
Francesco Arcudi