Familia – Il nuovo film di Francesco Costabile dopo “Una femmina” sbarca a Venezia. Questa volta è una storia vera, quasi di ordinaria amministrazione, ahimè. Una famiglia come tante con due bambini che devono assistere alle continue violenze perpetrate dal padre (Francesco Di Leva) alla moglie (Barbara Ronchi). La donna riesce a far allontanare il marito, che viene arrestato, ma i servizi sociali le prendono anche i bambini. Passa il tempo e i due ragazzi sono ormai nei loro vent’anni. Gigi, il più sensibile, (uno STRAORDINARIO Francesco Gheghi), si mette in un brutto giro, un gruppo di neonazisti, e finisce per essere arrestato. Durante i suoi 9 mesi in carcere il padre va a trovarlo, cerca di riconquistare la sua fiducia, e quando il ragazzo torna a casa pian piano rientra nelle loro vite, con grande gioia della moglie e dei figli, dopo l’iniziale diffidenza. Ma sarà davvero cambiato? Un progetto particolare, che secondo chi scrive non mette perfettamente a fuoco tutti i suoi obbiettivi, e a cui forse venti minuti in meno nella parte centrale avrebbero giovato. Però è ben diretto e ambientato e si regge sulla bravura degli interpreti, dal sempre bravo Di Leva alla magnifica, ormai onnipresente, Ronchi, con l’aggiunta della giovane Tecla Insolia, interprete molto matura, già protagonista de “L’arte della gioia” a Cannes. Ma un discorso a parte merita Gheghi, già bravissimo nei suoi film precedenti, da “Mio fratello rincorre i dinosauri” a “Piove” e “Il filo invisibile”. Qui si può dire che regge l’intera pellicola sulle sue spalle, dando prova di grande maturità interpretativa e totale adesione al personaggio, del quale restituisce completamente sia le fragilità che i punti di forza. Un film duro e intenso, comunque da vedere, dal 2 ottobre nelle sale distribuito da Medusa.
Francesco Arcudi