Domenica 1 dicembre, alle ore 18, presso la Sala D’Arte Le Muse di via San Giuseppe, il sodalizio de “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere di Reggio Calabria” consegnerà il Premio Muse 2014.
Dopo la consegna del primo riconoscimento il 27 ottobre a Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona, come mecenate e filantropo, per la sua promozione per l’arte e le raccolte museali a livello internazionale, il secondo riconoscimento andrà a Mons. Francesco Milito – vescovo della diocesi di Oppido Palmi.
Giuseppe Livoti (nella foto, insieme alla vice presidente Adele Canale), presidente dell’associazione culturale e del premio, dichiara che tale scelta rientra nel percorso tracciato dalle Muse a livello nazionale: premiare personaggi che hanno un rapporto diretto con il nostro sud e che tanto riescono a fare per l’arte e la cultura.
Dunque la scelta di S.E. Milito non è casuale.
Il suo interesse per l’arte lo ha condotto in questi ultimi anni a far rinascere l’UCAI – Unione Cattolica Artisti Italiani in Calabria, creando un dialogo ed un rapporto diretto con la cultura regionale.
Mons. Milito è nato a Rossano, formandosi al Seminario Regionale San Pio X di Catanzaro. Ordinato sacerdote nel 1972, ha conseguito il diploma di Archivistica presso la Scuola dell’Archivio Segreto Vaticano e quello di Teologia Pastorale al Pontificio Istituto Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense. A Rossano è stato responsabile archivio storico diocesano, rettore del Seminario Arcivescovile. A Catanzaro, rettore del Pontificio Seminario Regionale San Pio X e direttore dello Studio Teologico Calabrese, Cappellano di Sua Santità dal 1983. Già Officiale della segreteria di Stato dal 1985 al 1988. Docente di Storia della Chiesa e di Archivistica presso Istituto Teologico Calabro di Cz. Eletto vescovo il 4 aprile 2012. Dal 2013 nominato Presidente Associazione dei Bibliotecari ecclesiastici italiani e vice presidente della Conferenza Episcopale Calabra.
Sua eccellenza saluterà il pubblico reggino con una lectio magistralis citando il canto XI dell’Inferno ed esattamente il vv. 105 “…sì che vostr’arte e Dio quasi è nepote”. La domanda che proporrà ai presenti sarà Artisti oggi: orfani o eredi nel mondo contemporaneo?