Una grande energia, una grande simpatia e capacità di coinvolgere, con il suo modo di raccontare e di rapportarsi al pubblico, anche a quello più giovane: Pamela Villoresi rinsalda ancora una volta il suo legame con Reggio Calabria e con il Teatro Cilea. E, nel parlare con gli studenti, prima del suo spettacolo “La divina commedia”, inserito nell’ambito della rassegna “Teatro per te”, non può non ricordare questo legame, e soprattutto non può non ricordare la figura di Italo Falcomatà, che la chiamò a Reggio, quasi quindici anni fa, a recitare in questo stesso teatro. E da allora si instaurò con la sua famiglia, con questa città e con il “Cilea” un legame particolare, intenso, che l’ha vista tornare spesso a recitare in una città che ha sempre ricambiato questo affetto.
Un bell’inizio per un incontro con giovani e stampa che è andato al di là del classico confronto “domande e risposte”, e che si è trasformato in un coinvolgente momento di cultura e di dialogo, durante il quale l’attrice toscana ha sottolineato soprattutto l’importanza di iniziative di formazione, dirette ai giovani, come quelle che lei stessa ha potuto apprezzare nella sua Prato e che l’hanno portata ad essere oggi la grande attrice che è. Il suo modo di porsi nei confronti del pubblico ha conquistato i ragazzi, ammaliati dal suo stile semplice e affascinante nel parlare, nello spiegare ciò che la porta a realizzare recital dedicati alla poesia, ovvero la volontà di fornire un’emozione, perché poi il pubblico, i giovani in questo caso, possano coglierla, assaporarla magari anche con il tempo, porsi essi stessi delle domande. E magari, dopo aver ascoltato un verso, avere voglia di prendere in mano quel libro e rileggersi quell’opera.
Lo stesso intento del nuovo spettacolo, “La divina commedia”, in cui anche la musica gioca un ruolo fondamentale: non elemento disgiunto dal verso o solo accompagnamento, ma note che sottolineano emozioni e che si integrano pienamente con il testo, che danno modo all’attrice di raccordarsi con la musica e di realizzare qualcosa che sia un tutt’uno che non lascia mai cadere il ritmo. Così Pamela Villoresi spiega ai ragazzi come è costruito lo spettacolo: ma per dare un’idea più precisa, regala durante l’incontro un fuori programma, ovvero una lettura accompagnata dalle note dei musicisti. Un estemporaneo momento di classe e cultura, che ha affascinato giovani e meno giovani.