Con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Milazzo e dell’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, si è svolta la presentazione della personale di pittura dell’artista siciliana Stefania Milioti, dal titolo “Dall’origine della forma ai vortici della mente”.
L’evento, che ha arricchito il già ricco cartellone delle manifestazioni culturali che hanno animato l’estate milazzese presso il Castello, per il mese di ottobre darà la possibilità al pubblico di poter ammirare installazioni e dipinti presso l’antico Monastero delle Benedettine, struttura architettonica restituita alla pubblica fruizione dal 2012.
Di fronte ad un pubblico di estimatori ed amanti dell’arte contemporanea la presentazione, con il saluto del sindaco dott. Pino, il quale ha ribadito come Milazzo riscopre questa sua vocazione, quella di apertura verso l’arte , riportando così l’attenzione alla splendida rocca con i suoi monumenti all’interno, come la cattedrale , il monastero e vestigia dell’età greca e non solo, che mettono in evidenza la stratigrafia del territorio.
Ancor di più per una mostra che coniuga passato e presente, in una rievocazione voluta da un’artista milazzese.
Al critico Giuseppe Livoti, presidente de Le Muse di Reggio Calabria e docente di metodologia della critica d’arte, il compito di introdurre il pubblico alla fruizione della mostra.
La Milioti – ha esordito Livoti – è docente esperto di Disegno per la Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, struttura che educa alla cultura dell’arte, divenendo luogo di formazione e sperimentazione. E non a caso erano presenti al vernissage per manifestare plauso, il pittore Nello Cuzzola e lo scultore Pino Gattuso, artisti calabresi tra i più importanti del panorama contemporaneo.
Livoti ha continuato il suo excursus ribadendo come la pittrice si presenta con un’ unica certezza: quella di definire in un processo embrionale le varie fasi del disegno che hanno come studio di partenza -il punto-.
Un trasposto processo embrionale che, come nella scienza consente allo zigote di crescere per acquisire le caratteristiche a cui appartiene, così la pittrice lo trasferisce all’arte.
Nelle sue tele vi è la concezione euclidea dell’adimensionalità del punto stesso con la sua posizione e le sue coordinate. E proprio da questo, nasce l’installazione di grandi dimensioni di sfere sospese nell’atmosfera, che annunciano il movimento geometrico della materia.
Un concetto che mette in relazione l’anima e la mente, la psichè di greca memoria. Una mente pensante quella della Milioti che, con coscienza, intuisce, crea, opera, ha delle sensazioni tra volontà e memoria. Istanti di attimi tra effetti grafici e pittura di corpi, divinità del tempo attuale, tra umano e divino, in quel flusso di singoli istanti di esperienza consapevole ed umana.
Livoti ha concluso la conversazione sulla mostra, come dimostrazione di quel flusso della psicologia dei costrutti personali di George Kelly, matematico e fisico contemporaneo che ha dimostrato che un costrutto non è un pensiero, né una sensazione, ma atto di coscienza.
Ed ancora, Kelly ribadisce come nessuno è vittima della sua biografia, una biografia in fieri, dunque, quella della Milioti, che da anni anima il panorama artistico dell’Italia del Sud e non solo, come dimostra l’essere stata finalista nel 2008 al Premio Arte Mondadori ed ancora alla Quinta Biennale D’Arte a Montecarlo. La mostra milazzese sarà aperta al pubblico fino al 15 ottobre.