La donna rappresentata, raccontata, vissuta, sognata, attraverso l’arte. L’arte di una donna, Eugenia Musolino, che nelle sue opere (nella foto, un particolare de “La colazione di Afrodite”) propone il mito e le sue riletture che passano dalla sua visione del mito stesso, unendo emozione, modernità; e poi la donna madre, compagna, segno di speranza, simbolo di quella Magna Grecia di cui è parte integrante.
Un viaggio attraverso l’arte che è possibile ammirare all’Archivio di Stato, che, fino al 27 marzo, ospita proprio la personale di Eugenia Musolino, inaugurata in occasione della festa della donna.
Un percorso, quello realizzato attraverso le opere dell’artista reggina, che si snoda tra acqueforti, sculture e due dipinti olio su tela che richiamano l’attenzione del visitatore, per l’immagine della donna, moderna pur rappresentando il mito, ed in cui il colore è descrizione, racconto.
Un racconto che rimanda ad Afrodite, così come al mito rimandano le acqueforti: dalla fondazione di Reggio, a Gea, alla splendida Persefone, ad Arianna abbandonata. Chiaroscuri, visi, personaggi, immersi in una dimensione in cui la natura è sempre una delle protagoniste.
E infine, ma non ultime, le sculture, in cui accanto al mito è la donna madre ad emergere, e anche la speranza. In un percorso nel mondo della donna che attraverso l’arte viene reso in tutte le sue diverse ed affascinanti sfumature.