“Una scommessa che all’inizio sembrava folle e che invece è stata vinta”. Il festival Roccella jazz compie 30 anni: e li festeggia in crescita di consensi e conoscenza, ormai a livello internazionale. Un punto di riferimento per la musica raffinata, sempre tendente alla ricerca, alla sperimentazione, all’incontro tra generi. Ed ancora di più nel 2010 si punterà su questo: una sorta di ritorno alle origini, è stato definito dai promotori, con un’attenzione se possibile ancora più marcata alla ricerca, ai nuovi talenti. Come peraltro è sempre stato nelle corde di questo festival: un appuntamento consolidato, che negli anni ha consentito di scoprire giovani, nuovi voci, strumentisti dall’eccezionale talento che da qui sono partiti per poi conquistare il mondo. Da Noa a Fresu (nella foto in apertura), sono tanti i nomi che in trent’anni sono passati dal palcoscenico di Roccella: ed ora la manifestazione, che si avvale della direzione artistica di Paolo Damiani, taglia questo importante traguardo guardando al futuro e auspicando – come evidenziato dal presidente dell’Associazione culturale jonica (che organizza la rassegna), Sisinio Zito – che ci sia un sempre maggiore sostegno nei confronti di un festival di tale portata, non solo da parte delle istituzioni, che già sono presenti, ma anche dal mondo produttivo.
In una sinergia tra turismo, cultura e attività produttive che però già quest’anno si intensificherà: nel senso che sarà in questo caso Roccella Jazz ad offrire una importante vetrina ai prodotti tipici, alimentari ed artigianali, della terra calabrese, con una sorta di villaggio che sarà allestito accanto al Teatro al Castello.
Ma tante sono le novità annunciate, nel segno di un cambiamento, pur nella continuità, come ben spiega il titolo che è stato scelto per Rumori Mediterranei 2010, ovvero “Memorie future”. Si rinnova, intanto, la volontà, ad esempio, di creare una fondazione, come sottolineato ancora da Zito. Si punterà poi molto sui mezzi di comunicazione di massa, soprattutto internet, con l’idea di trasmettere in streaming in diretta alcuni concerti.
Quest’anno tutto sarà incentrato su Roccella e sulle sue location classiche, auditorium, ex Convento dei Minimi e Teatro al Castello, cui si aggiungerà anche il Porto delle Grazie, che ospiterà alcuni concerti che ben testimonieranno questa unione tra musica, ricerca ed attenzione al territorio. Ma Reggio non poteva non essere teatro, come accade ormai da molti anni, della serata di apertura, quella del 14 agosto: e quest’anno si torna al fascino unico e imprescindibile dell’Arena dello Stretto. Qui si svolgeranno due concerti: quello di Enrico Pieranunzi (che a Reggio si è anche formato, avendo studiato al Conservatorio Cilea), che si esibirà con il batterista Joey Baron. A seguire Chucho Valdes & the Afro-Cuban Messengers: come sempre, un’apertura degna di nota, con artisti di fama internazionale.
Ed il giorno precedente ci sarà un preludio altrettanto straordinario, questa volta a Roccella. All’Auditorium comunale, alle 19,15, Cinico jazz, “ovvero il jazz secondo Ciprì e Maresco”, con Salvatore Bonafede, Gabriele Mirabassi, la voce recitante di Franco Scaldati e l’intervento dello stesso Maresco. Quest’ultimo, alle 22, presenterà in anteprima nazionale, il suo film “Tony Scott”, dedicato al famoso clarinettist.
Tornando al 14 agosto, mentre a Reggio si terranno i citati concerti, a Roccella, di scena, come sempre all’ex convento, un incontro tra generi: in questo caso, il sassofono di Mirko Guerrini incontra la light art di Massimo Ottoni. Particolare anche la performance prevista per le 20 in Piazza Vittorio, con Francesco Suppa e la Binghillo Blues Band in una “on the road jazz band”. Quindi, l’attenzione si sposta al Porto alle Grazie, con il primo dei quattro concerti che, in due giorni, saranno riservati al progetto “Premio nazionale delle arti”: si inizia appunto il 14, con Sandro Deidda ed il Martucci jazz Quartet; a seguire, “Il vino all’opera”, un inedito appuntamento che vedrà protagonisti Furio Di Castri, Antonello Salis, Mauro Ottolini, Mauro Negri, Michele Rabbia.
Mentre il giorno seguente, di scena l’Eptagroove ed il gruppo francese Ozma.
Il tutto preceduto, all’ex Convento dei minimi, alle 18,30, dalla presenza di un duo superpremiato in queste ultime settimane: ovvero Rocco Papaleo e Rita Marcotulli, recente vincitrice del Nastro d’argento per le musiche di “Basilicata coast to coast”, diretto proprio da Papaleo.
Si prosegue il 16, sempre con un progetto originale, “La ruota senza fine: lo Zodiaco della vita”, con la voce recitante di Marco Pesatori e la musica di Pieranunzi. Quindi, al Teatro, la novità del Diego Amador Group, seguito dal Roy Hargrove Quintet.
Ancora un progetto inedito, il 17, ancora all’auditorium: “Il vino è meglio dell’aglio”, testo di Aldo Gianolio, con Vito voce recitante, Antonello Salis e Furio Di Castri. Quindi, al Castello, il progetto speciale “Cirko Guerrini” e, a seguire, il quartetto della grande Diane Schuur.
Danza e musica si incontrano il 18, con Stefano Battaglia, Michele Rabbia e Teri Weikel, mentre la serata si aprirà con l’Indigo Trio formato da Nicole Mithchell, Harrison Bankhead e Hamid Drake, per concludersi con l’Anouar Brahem Quartet, con il ritorno di un artista che si esibì per la prima volta in Italia proprio a Roccella.
Voce e musica ancora insieme in “Storie di suoni dell’Isola di Hermosa”: il progetto che nasce dall’ultimo romanzo di Flavio Soriga, “Il cuore dei briganti”, con la voce e le musiche di Giovanni Peresson, andrà in scena il 19.
La serata sarà invece aperta da Paolo Damiani e “Pane e tempesta” band, con la partecipazione di Paul McCandless. A seguire, Steve Kuhn Trio, con la partecipazione di un nome d’eccezione, come Ravi Coltrane.
Ancora scrittura che incontra musica, con Stefano Benni e Danilo Rea, per “Và fuori straniero”, che verrà proposto il 20, all’auditorium. Il Teatro al Castello ospiterà invece Eddie Gomez, Salvatore Bonafede e Billy Hart, seguiti da una novità, ovvero la voce di Saba, accompagnata dalla sua band.
Il 21, nuovo incontro di stili e generi con “La via Dolorosa” e la presenza di Enzo e Lorenzo Mancuso, Gilda Buttà e Luca Pincini. Mentre la serata, che concluderà Rumori Mediterranei, sarà tutta dedicata ai 30 anni del festival: si riproporrà Roccellanea, ovvero un’idea nata agli inizi, rivisitata da Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu e Paolo Damiani, preceduti dal Quartetto trionfale di Gunter Baby Sommer, Manfred Schoof, lo stesso Trovesi e Barre Phillips. Per finire con un grande trio: quello formato da Fresu, “nato” artisticamente proprio a Roccella, dal percussionista Trilok Gurtu ed dal pianista Omar Sosa.