“Domenica scorsa la sede dell’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” è stata la location per l’incontro dal titolo “Sei forte, papà”, evento dedicato alla figura maschile ed al suo ruolo all’interno della società odierna.
Un appuntamento – ha detto il presidente Giuseppe Livoti in apertura di serata – dedicato a quella che è stata l’evoluzione della figura maschile tenendo in considerazione l’evoluzione storica, approdando così alla società odierna che ha fatto mutare ruoli e responsabilità del padre – famiglia.
Tanti interventi nell’ambito del salotto domenicale de Le Muse tra cui l’avv. Giovanna Manganella – collezionista, la quale si è soffermata sull’analisi di oggetti appartenuti alla sua nobile e storica famiglia: il papà era considerato sacro nella nostra storia personale e abbiamo avuto in eredità dai miei antenati oggetti strani e curiosi, dal porta orologio da taschino, alle varie tabacchiere da fiuto in argento, osso, onice, legno, elementi, questi, di gusto che facevano tendenza e facevano emergere l’uomo raffinato nel passato. La figura del papà era sacra e l’eleganza un pò dannunziana di primo Novecento lo rendeva ancora di più attrattivo.
Mons. Giacomo D’Anna – parroco di San Paolo alla Rotonda – si è soffermato sulla figura del padre – oggi compagno, troppi rapporti tu per tu con i figli, si è persa l’autorevolezza, si è padri nella misura in cui si è e non in cui si dà, ha detto con fermezza D’Anna, ricordando come San Giuseppe rappresenti, oltre che la genitorialità per eccellenza nelle scritture, anche la protezione nei confronti del figlio, l’uomo del silenzio che aiuta la propria famiglia con la tenerezza. Il dirigente scolastico Angelo Vecchio Ruggeri, già preside al Liceo Scientifico L. da Vinci, ha conversato sul ruolo educativo dell’uomo papà, ruolo – dice Vecchio – che ho portato con me tutta la vita anche all’interno del mio lavoro, nella mia scuola; la difficoltà è stata sempre fare dialogare padre e figli soprattutto in ambito scolastico. Tanti gli esempi anche nella mitologia, ha ricordato lo studioso, e Chronos, il Tempo, era nato come mito per spiegare i cicli dell’anno agricolo e gli aspetti connessi alla fecondità e successione del regno; finirà poi, per assumere un nuovo significato: il tempo che divora tutte le cose che egli stesso ha creato, ovvero i propri figli.
L’avv. Giuseppe A. Morabito, presidente Pro Familia, associazione di volontariato che si occupa del diritto di famiglia, ha relazionato sulle esigenze del legislatore partendo dal codice del 1942 sulla famiglia patriarcale ricostruita dopo la seconda guerra mondiale per motivi anche sociali, alla legge sul divorzio del 1970, approdando a quella del 1975, vera e propria riforma che tutela il minore; l’affido condiviso è la prima grande innovazione poiché entrambi i genitori gestiscono i figli allo stesso identico modo. La tradizione calabrese invece, quella della pipa in radica, ha visto Fabrizio Romeo – artigiano della pipa, originario di San Lorenzo, descrivere un must del mondo maschile ma anche oggi femminile, la pipa Romeo, prodotta un tempo da abili mani di donne dell’area jonica per una certa elite oggi è in crisi, costi alti della manodopera, la fabbrica di vecchia memoria non esiste più e siamo costretti a vendere i nostri prodotti a Chicago o ancora a Covent Garden a Londra.
Nell’ambito della conversazione è stata presentata la collettiva “Una cravatta d’arte” con le opere degli artisti Muse Marisa Scicchitano, Angelo Meduri, Santina Milardi, Grazia Papalia, Francesco Logoteta, Antonella Laganà, Rossella Marra, Adele Leanza, Mimma Gorgone, Pierfilippo Bucca e Nunzia Gimondo, artisti che hanno rielaborato il loro percorso iconografico su tela, legno, fotografia e tessuto, innovando così un elemento di costume che, come ha ribadito Giuseppe Livoti, si rifà alla Guerra dei trent’anni (1618-1648), quando i mercenari croati della Frontiera militare croata in servizio in Francia, indossando i loro tradizionali, piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini”.