L’importanza della memoria: ricordo di una persona, della cultura, della storia di una città. Memoria di quanto realizzato, per continuare a realizzare. Memoria come strumento di formazione, delle giovani generazioni, attraverso la cultura. Di importanza della memoria si parla anche nel documentario realizzato da Dario Liotta per ricordare Sebastiano Di Marco: un documentario che verrà proposto il 19 marzo, proprio nel corso della due giorni di omaggio al docente e fondatore del circolo del cinema “Chaplin”, scomparso nel 1988. L’obiettivo del ricordo anche per comprendere il ruolo di una persona che ha formato una generazione, ha appassionato tanti giovani al mondo della cultura, ma soprattutto ad una passione per qualcosa, per il cinema, per l’approfondimento culturale.
Da quell’esperienza è nato un circolo, ma pure un modo di intendere l’associazionismo, il fare rete di cui oggi tanto si parla: insomma, quell’unione tra persone impegnate nella valorizzazione della cultura che ha reso possibile la realizzazione, insieme alla famiglia Di Marco, di questo ricordo-momento di riflessione.
Lo hanno sottolineato tutti i promotori dell’iniziativa, durante la conferenza stampa nel corso della quale è stata presentata la manifestazione che, come si diceva, partirà il 19, con la presentazione, al teatro Cilea, del documentario e gli interventi dei familiari di Di Marco, dei rappresentanti del comitato promotore e del pubblico.
Il 20, sempre con inizio alle 20,30, la serata si aprirà con la lettura dei brani scelti dalle opere di Di Marco, a cura di Daniela Pellicanò, voce recitante, e di Giampiero Locatelli al pianoforte. Seguirà la rappresentazione del testo teatrale “LSD” (acronimo di Liceo Scientifico Da Vinci), a cura di Spazio Teatro. All’interno del teatro, inoltre, sarà possibile ammirare la mostra, a cura di Reno Ammendolea, “Con lo sguardo di Sebastiano”, che raccoglie una parte delle sue fotografie e, sempre durante la manifestazione, sarà inoltre presentato il volume Opere (nella foto, la copertina), edito da Città del Sole, che raccoglie tutti i testi di Di Marco.
Dunque, la memoria, il ricordo, dal quale partire per mettere in pratica, come è stato rimarcato dai promotori, “la buona prassi di Sebastiano, quella dell’attuazione di una politica culturale, nel senso alto del termine”.