“L’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” continua la sua attenta programmazione nell’ambito dell’anno sociale 2016/2017, trattando un argomento che dall’antichità e fino a tutto il Rinascimento venne identificata come ricerca del principio (detto pietra filosofale o quintessenza) capace di rivelare i segreti della vita.
Questo il senso dell’ultimo incontro domenica scorsa, incontro che, come ha ricordato il presidente Giuseppe Livoti in apertura di manifestazione, vuole essere la ricerca del carattere mistico e segreto dell’alkimia che ha attratto alcune tra le eccelse menti del medio-evo, e con alcune scoperte si sono riuscite a stabilire delle verità scientifiche, ma soltanto dopo l’arrivo del metodo galileiano.
Relatrice della serata la dott.ssa Daniela Lupoi esperta del settore e delle dinamiche della mente. Il mondo scientifico dice, si sta con diversi e sconosciuti tipi di materia che non vediamo ma che possiamo sentire. Gli infiniti mondi di Giordano Bruno, interdipendenti e collegati da misteriosi –fili- si appalesano agli scienziati ricercatori che dall’infinitamente piccolo apprendono l’esistenza di una materia oscura che rappresenta il 95% della massa osservata. Una rivoluzione che mostra altre vie da seguire, altri universi paralleli da scoprire. Tutto da riscrivere perché tutto appartiene al mondo delle infinite probabilità come afferma la fisica quantistica? L’astrofisica Giuliana Conforto, parla di una nuova scienza, – la coscienza dell’osservatore – ovvero la – fisica organica- centrata sulla relazione dell’uomo con infiniti e sconosciuti universi paralleli. Nei suoi libri, l’astrofisica, afferma che la scienza si sta aprendo all’ipotesi di una materia oscura ed una energia oscura che potrebbero comporre altri mondi qui presenti e che gli scienziati attualmente non hanno modo di osservare con gli strumenti di misurazione. La cosa sconvolgente è che questa materia oscura, che gli scienziati chiamano –elettrodebole- non la si può vedere ma la si può sentire come amore universale. Riportando le parole della scienziata G. Conforto, la Lupoi ha posto l’attenzione sull’importanza di questa scoperta che potrebbe portare grandi svolte nel mondo scientifico e nel nostro modo di percepire il mondo: Tutto ha un cuore dice Giuliana Conforto. L’unica forza è il campo nucleare debole, l’energia oscura, l’unica che ha un’intima relazione con il cuore di ogni cosa. Il cervello umano è composto per l’85% di materia bianca di cui sappiamo poco. Sempre secondo la scienziata …la materia bianca è sede della coscienza , forma la guaina dei neuroni e connette il loro movimento. L’ipotesi della Conforto -ha concluso la Lupoi- è il vero significato della vita: “Il messaggio, che unisce ed anima infiniti universi, è quello di cui parlano i Vangeli, lo stesso che saggi e poeti cantano come amore e che i fisici chiamano elettrodebole. Grazie a questa ipotesi, la fisica organica può’ spiegare il ruolo centrale della coscienza umana nel creare la realtà; l’unità di infiniti universi intelligenti e, quindi, l’immortalità dell’uomo. Il ruolo cruciale dell’alkimia per passare ad un livello superiore di coscienza e, quindi creare una società organica, prospera e felice.
L’analisi successivamente è passata all’arte con le composizioni arcaiche dell’arch. Rocco Calarco, che tramite le discipline plastiche ha influenzato le sue creazioni all’insegna di un simbolismo metaforico. Ho ritrovato nel piacere della composizione e della linea, dell’andamento plastico della linea, il movimento che la vita dovrebbe esprimere attraverso figure antropomorfe, che alludono al simbolismo del cuore, come immagine ed essenza della mia ricerca, che la si ritrova in tutto ciò che fatto dal micro al macro. Nelle mie sculture così si ritrovano tantissimi significati e significanti come nell’arca di Noè opera di una certa volumetria che, su più piani della memoria e con riferimenti prospettici diversi, visibili da più di 10 punti di vista ricordo a me stesso e a chi usufruisce della visione dell’opera che tutto proviene dall’acqua , dalla terra, dall’aria e dal fuoco.
L’etere, sinonimo di quintessenza era un elemento che secondo Aristotele si andava a sommare agli altri quattro già noti: il fuoco, l’acqua, la terra, l’aria. Secondo gli alchimisti, l’etere sarebbe il composto principale della pietra filosofale”.