Pubblichiamo di seguito un intervento di Gaetanina Sicari Ruffo – sempre molto attenta ai temi del nostro blog – in merito alla presentazione romana del film “Agorà”.
E’ in uscita nelle sale cinematografiche italiane, dal 23 aprile, ma è già comparso in quelle di Spagna dove ha meritato ben 8 premi Goya, a Cannes, e al Film Festival di Toronto , il film Agorà del regista spagnolo Amenàbar, lo stesso del Mare dentro e Apri gli occhi, lavori ben noti agli intenditori.
E’ un forte e drammatico lavoro su Ipazia, distribuito dalla Mikado film, che ha scelto un interessante sistema per la diffusione. Non più le solite plaquettes pubblicitarie, ma in anteprima convegni di presentazione con critici di primo piano in tre città italiane: Roma, Genova, Milano.
Sono stata a Roma su invito ed ho assistito agli incontri del 14 aprile nella Sala dell’Enciclopedia italiana con studiosi eccellenti, quali Carlo Ossola, Luciano Canfora, Silvia Ronkey, Giulio Giorello e ne ho riportata una grande emozione. Il dialogo a più voci ha messo in evidenza un episodio d’intolleranza e di violenza del IV sec. d.C. ai danni della filosofa neoplatonica e matematica Ipazia, responsabile della Biblioteca d’Alessandria che era un faro di cultura per i numerosi suoi tesori librari custoditi. Andarono bruciati tutti i reperti dell’antichità nelle giornate di rivolta contro il paganesimo da parte dei nuovi credenti cui era stato concesso il diritto di praticare la loro religione divenuta di stato. Ipazia fu torturata ed uccisa, ma non si potè cancellare insieme a lei il diritto alla libertà di espressione e di culto. La storia e la scienza di tutti i tempi dagli enciclopedisti ai modernisti, ai letterati (Yourcenar, Calvino, Luzi, Kavafis), agli antichisti l’hanno ricordata come modello di libertà di pensiero.
Gaetanina Sicari Ruffo